“L’appello al ‘rimboccarsi le maniche’ lanciato ieri dal premier Giuseppe Conte per affrontare la Fase 2 del Covid 19, non è sufficiente. Se non si mobilitano le professionalità necessarie, se non si mettono in campo tutte le competenze di cui il nostro Paese può disporre, la tanto agognata ripartenza rimarrà una bella frase dei discorsi di circostanza”. Lo ha detto Mario Mantovani, presidente di Cida, in vista del varo del Dl maggio, oggetto di un incontro a distanza fra il governo e i sindacati confederali.
“Con #maratonamanager (14 ore di diretta, 135.000 collegamenti, 56 canali di condivisione, 346 interventi, 53.704 interazioni), abbiamo dato voce alle migliaia di manager che lavorano in Italia e che con grande senso di responsabilità si sono fatti carico di garantire i beni ed i servizi essenziali durante la fase acuta dell’emergenza, in un contesto di regole spesso poco chiare, per testimoniare il lavoro fatto e dare una prospettiva concreta per la ripresa. Un messaggio chiaro, propositivo, diretto alle istituzioni, alla politica, al Governo, al Paese. Si avverte una certa stanchezza al succedersi di incontri rituali che si traducono in regole e comportamenti scarsamente suffragati da dati obiettivi e verificati.
“Si dice che serve un nuovo ‘patto sociale’ per coniugare modernità, equità e promuovere forme di sviluppo partecipativo. Benissimo, se questo è il nuovo corso della politica per dare corpo e sostanza alla Fase 2, i dirigenti, pubblici e privati, i professionisti, sono pronti: nella sanità, nella scuola, nella pubblica amministrazione, nelle fabbriche, nei servizi, nell’agricoltura. Abbiamo competenze e proposte per agire tempestivamente e gestire le situazioni di crisi. Abbiamo l’energia e le idee per sostenere ed alimentare questo grande sforzo di crescita e sviluppo. Ma se non fossimo chiamati a partecipare alle decisioni che devono essere prese a breve, ci troveremmo di fronte ai soliti slogan, espediente retorico lontano dalla realtà”, ha concluso Mantovani.