Coronavirus, Sassoli a Cida: “Contributo manager centrale per ripresa”

Roma, 2 mag. (Adnkronos/Labitalia) – Con l’emergenza coronavirus “l’Italia dovrà rivedere, rendere più semplici e correggere procedure e meccanismi burocratici che talvolta rallentano l’accesso alle risorse europee. Una criticità strutturale che non riguarda solo l’amministrazione pubblica centrale, ma riguarda tutti i settori, compreso quello privato. La vostra iniziativa è molto importante, si inserisce perfettamente in questo contesto e il contributo dei manager, delle alte professionalità dei settori produttivi, dell’industria, del commercio, della scuola, della sanità, rappresenta un punto di vista importante in termini di know-how e capacità. Siamo a un cambio di fase, nei prossimi serviranno visione, capacità, pragmatismo, progetti e anche competenze. Progetti che consentano alle nostre economie di risollevarsi”. Così il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, intervenendo alla ‘Maratona dei manager’, l’evento on line promosso dalla Cida in collaborazione con tutte le organizzazioni di manager, alte professionalità, professionisti e comunicatori, visibile da stamane alle 10 sulla piattaforma www.maratonamanager.it e sui canali Fb delle organizzazioni aderenti.

Una ‘maratona’ digitale che andrà avanti fino a sera e che ha raggiunto fino a questo momento 70mila contatti. “La crisi provocata dal coronavirus -ha sottolineato Sassoli- ha sconvolto le nostre economie, le nostre società, le nostre vite. Secondo il Fondo monetario internazionale l’economia globale subirà la peggiore depressione da quella degli anni ’30 ad oggi. Questo è il momento dell’unità, e la vera sfida che abbiamo davanti è pensare a come uscire uniti da una crisi che non è solo finanziaria ed economica ma si sta trasformando sempre di più in una vera e propria emergenza sociale”, ha aggiunto.

Per Sassoli “Dall’Europa sono arrivate risposte importanti, all’altezza della sfida. Dopo la decisione di allentare il patto di stabilità e gli interventi proposti dalle istituzioni europee, i 27 capi di governo hanno deciso nel corso dell’ultimo Consiglio europeo di aprire il cantiere della ricostruzione, di dare una risposta comune, utilizzando il bilancio dell’Unione e costituendo un fondo per la ripresa e l’occupazione. Se non ripartiamo insieme, nessuno potrà dirsi autosufficiente perchè tutte le economie europee sono profondamente interconnesse, interdipendenti tra loro. E voi lo sapete meglio di tutti”, ha rimarcato.

Per il presidente del Parlamento europeo “dovremo cogliere l’opportunità di ‘umanizzare’ il nostro modello sociale, di modernizzare la nostra economia, rendendola più verde e solidale. Ecco perchè servirà una grande programmazione, serviranno competenze, neanche un euro dovrà andare perduto. L’Europa deve ripartire con urgenza dalle persone e dal lavoro. Le istituzioni, la politica, le imprese, i corpi intermedi, devono cooperare insieme. E’ il momento di unire le forze, di fare squadra, di reggere le nostre comunità”, ha spiegato

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